Esce oggi il primo romanzo 100% italiano di Vaporteppa: italiano l’autore e l’ambientazione, uno steampunk ambientato in una Genova del 1912 che non è mai esistita, in un’Italia che è ancora solo un’entità geografica! Questo romanzo esprime in pieno lo spirito steampunk cialtrone, tra mech, Marte e monarchici, che Vaporteppa vuole promuovere…
…e include cinque illustrazioni interne, disegnate dal bravissimo Manuel Preitano, già autore della copertina: spero che sia solo il primo di molti romanzi ad averne!
Repubblica di Zena, Italia, 1912. Barbara Ann ha quasi diciassette anni e un seno che se crescerà ancora diventerà davvero imbarazzante. Ma questo non è il suo problema principale: da alcuni mesi soffre di forti emicranie e allucinazioni. Cosa c’è nella testa di Barbara Ann? E come si collega alla morte di suo padre, il defunto colonnello Axelrod, il primo uomo a mettere piede su Marte nel 1894, ossessionato dalla ricerca di qualcosa di ignoto fin da quando ritornò dal Pianeta Rosso? E cosa vuole Michele, quel bel ragazzo biondo col cappotto che puzza di piscio? Barbara Ann si troverà immischiata in un gioco internazionale tra Inghilterra, Austria e il protettorato inglese di Zena… e intanto, chi si preoccuperà dei suoi criceti?
Un’avventura Steampunk con mech, zombie e scafandri potenziati, in una Genova del 1912 che non è mai esistita.
L’autore, Alessandro Scalzo, qualcuno di voi lo ricorderà ancora per Marstenheim: un romanzo science-fantasy autopubblicato nel 2009, quando fare questa scelta significava distribuirlo su dei blog (gratis) e sperare che qualcuno lo leggesse al PC, perché KDP e Narcissus ancora non esistevano e pure gli eReader erano in mano a pochissimi. Ebbe un discreto successo.
Se volete un approfondimento a tema mech, scafandri e droghe, lo stesso che appare in coda all’opera, lo trovate in questa pagina.
Scheda del libro su Vaporteppa.
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Che vino ha abbinato il Duca per festeggiare?
Parlando di un romanzo profondamente ligure e genovese, mi sono orientato su un Riviera Ligure di Ponente, 100% da uve Pigato. Un vino decisamente ligure, insomma. Il produttore è Vio e l’annata è la 2011 (quattro grappoli sul Bibenda 2013, che mi sento di confermare). Prezzo consigliato in enoteca: 10 euro.
Al naso dominano i profumi di albicocca matura, una punta di erbaceo della salvia, i fiori bianchi e il cedro. Un gran bel vino. Un altro vino particolarmente adatto a questo romanzo, per chi vorrà bere un bel calice mentre legge, è il Vermentino: lo beve la protagonista in un capitolo e ha un ruolo importante nella storia. Potete bere quello che vi pare: toscano, ligure, sardo, ma io vi consiglio il profumatissimo (di pesca gialla stramatura, soprattutto) e saporito Acquagiusta toscano di La Badiola. Se volete spendere poco, un Vermentino qualsiasi al supermercato andrà bene. Alternativa per gli amanti del Piemonte: Asti spumante rosé o un Barbaresco, entrambi citati nell’opera.
Buona lettura e buona bevuta!
2 comments
Letto tutto di un fiato: che bello! E chi se lo dimentica Boris e i suoi ossi nascosti in giardino! Congratulazioni da un vecchio amico.
Author
Grazie! Se puoi lascia un commento nel negozio in cui lo hai preso e segnalalo nei social che frequenti! 🙂