Introduzione alla Bizarro Fiction

Questo articolo è stato realizzato per Vaporteppa da Chiara Gamberetta (miei i grassetti e la scelta delle immagini) ed è stato incluso nell’elettrolibro Puttana da Guerra e verrà incluso nelle future uscite di Bizarro Fiction, incluse Il Ninja Morbosamente Obeso (in arrivo per luglio 2014) e La Vagina Infestata (in arrivo per agosto 2014). Per il motivo per cui sono stati scelte queste opere vi rimando a questo articolo.

Spero che la lettura vi risulti istruttiva.


Introduzione alla Bizarro Fiction

Gamberetta, con il suo avatar attuale realizzato da Guido Codecasa.

Gamberetta, con il suo avatar attuale realizzato da Guido Codecasa.

La Bizarro Fiction nasce “ufficialmente” nel 1999, quando Carlton Mellick III fonda la Eraserhead Press (il nome è tratto da Eraserhead, film del 1977 diretto da David Lynch, e celebre per la sua eccentricità) che comincia a pubblicare sistematicamente opere peculiari, opere incentrate sul bizzarro, sullo strano, sul bislacco; prima di allora opere con contenuti simili raramente erano comparse sul mercato editoriale. Tra queste prime uscite si annoverano romanzi e racconti dello stesso Mellick e di altri autori che hanno proseguito con successo la loro carriera nella Bizarro Fiction, come D. Harlan Wilson e Kevin L. Donihe.

Però l’etichetta “Bizarro Fiction” risale solo al 2005, quando le tre principali case editrici di bizzarrie dell’epoca – Eraserhead Press, Raw Dog Screaming Press e Afterbirth Books – decisero di catalogare sotto tale etichetta i libri che producevano.

Nei seguenti anni sono fioriti molti altri editori specializzati in Bizarro Fiction, e si sono moltiplicati gli autori e le opere. Ma cos’è la Bizarro Fiction? Non è semplice rispondere, dato che nell’ultimo decennio sono stati etichettati “Bizarro” romanzi e racconti molto eterogenei. Si va dall’Urban Fantasy più spinto fino alle tragicommedie, dall’horror dove trionfano grottesco e splatter fino a testi che si avvicinano al realismo magico.

La serie di antologie The Bizarro Starter Kit (finora ne sono uscite tre, designate dai colori arancio, blu e viola), che vengono considerate il punto di partenza per chiunque voglia accostarsi a questo nuovo genere, si aprono con una brevissima introduzione che così definisce la Bizarro Fiction:

  • Il Bizarro, detto semplicemente, è il genere dell’assurdo.
  • Il Bizarro è l’equivalente letterario della sezione film cult del videonoleggio.
  • Come per i film cult, il Bizarro è qualche volta surreale, qualche volta avant-garde, qualche volta sciocco, qualche volta sanguinario, qualche volta al limite della pornografia e sempre fuori di testa.
  • Il Bizarro non punta a essere solo il genere dello “strano”, ma punta anche a essere un genere affascinante, intellettualmente stimolante e, soprattutto, divertente da leggere.
  • Il Bizarro spesso si basa su una certa logica da cartone animato che, quando applicata al mondo reale, crea un universo instabile dove il bizzarro diventa la norma e le assurdità acquistano concretezza.
  • Il Bizarro è stato creato da un gruppo di piccoli editori in risposta all’aumentare della domanda per la (buona) narrativa weird e al crescere degli scrittori specializzati in questo ambito.
  • Il Bizarro è come:
    • Franz Kafka che incontra John Waters
    • Un Dr. Suess post-apocalittico
    • Takashi Miike che incontra William S. Burroughs
    • Alice nel Paese delle Meraviglie per adulti
    • Animazione giapponese diretta da David Lynch.

Per dare un’idea di come questi punti diventino concreti, la direttrice della Eraserhead Press, Rose O’Keefe, in un’intervista, consiglia di leggere alcune trame delle opere di Bizarro Fiction. Per esempio in Washer Mouth di Kevin L. Donihe una lavatrice si trasforma in essere umano per inseguire il proprio sogno di diventare una star delle soap opera. In Sex and Death in Television Town di Carlton Mellick III una banda di pistoleri ermafroditi affronta un ultimo combattimento in una città i cui abitanti hanno televisori al posto della testa.

ShatnerQuakeIn Shatnerquake di Jeff Burk ognuno dei personaggi interpretati dall’attore William Shatner penetra nella nostra realtà con una missione: cercare e distruggere il vero William Shatner. In The Emerald Burrito of Oz di John Skipp e Marc Levinthal, non solo il mondo di Oz è un posto reale, ma è anche una nuova ed eccitante attrazione turistica. In The Haunted Vagina un uomo scopre che la vagina della sua ragazza è un portale per un altro mondo.

E ancora: in Shark Hunting in Paradise Garden di Cameron Pierce un gruppo di viaggiatori del tempo che vogliono tornare al Paradiso Terrestre di Adamo ed Eva dopo un naufragio temporale si ritrovano in uno strano mondo abitato da squali volanti grandi come autobus; in House of Houses di Kevin L. Donihe il protagonista ha problemi a coronare il suo sogno d’amore con la propria casa perché lei muore nel grande olocausto delle case; infine dell’antologia Rampaging Fuckers of Everything on the Crazy Shitting Planet of the Vomit Atmosphere di Mykle Hansen basta citare il titolo.

C’è di tutto e di più e, non a caso, se si chiede agli autori di Bizarro quali siano stati, secondo loro, gli scrittori inconsapevoli precursori del genere, escono una pletora di nomi che vanno da Franz Kafka a Lewis Carroll, da William S. Burroughs a François Rabelais, da Gogol’ a Kobo Abe – e io non dimenticherei certe opere di Damon Knight o di Thomas M. Disch.

E se determinate influenze si possono effettivamente rilevare nelle opere di Bizarro Fiction, altre influenze sono sospette. Di sicuro la Bizarro Fiction deve molto alla tradizionale narrativa di genere, in particolare fantasy, fantascienza e horror. Tanto che, pur con qualche eccezione, non sarebbe poi così azzardato catalogare la Bizarro Fiction come sottogenere della narrativa fantastica. Pare pensarla allo stesso modo anche la stessa Rose O’Keefe che, nella sopracitata intervista, discutendo della differenza tra Bizarro Fiction e fantascienza non ne fa un discorso qualitativo ma piuttosto quantitativo.

Molta gente pensa che la fantascienza sia narrativa weird. Ma il punto è che la gran parte delle storie di fantascienza hanno un solo elemento weird. Con il Bizarro, ce ne sono tre o di più. Perciò per rendere una storia di fantascienza Bizarro, bisogna aggiungere due o più elementi.
Dato che le storie di fantascienza e fantasy che preferisco tendono già molto al Bizarro, semplicemente sceglierò una storia che è familiare a tutti:
Jurassic Park – l’elemento weird, che rende la storia fantascienza, riguarda uno zoo per i dinosauri. Aggiungiamo un altro elemento di weird, cambierò i personaggi da un’allegra famigliola di scienziati a un gruppo di pornografi che hanno fatto irruzione nel parco per filmare video porno di zoofilia con i dinosauri. Per il terzo elemento weird, farò in modo che l’avere rapporti sessuali con i dinosauri in qualche maniera doni superpoteri agli attori porno. Ecco qui, la storia sarebbe weird a sufficienza per essere catalogata Bizarro. Non sono sicura sarebbe una buona storia, ma sarebbe Bizarro.

Dunque quando si supera una certa soglia numerica di elementi weird, si scivola dalla narrativa fantastica tradizionale alla Bizarro Fiction. Tuttavia va notato che molta della narrativa fantastica tradizionale si affida volutamente a un singolo elemento “strano”, in modo che la plausibilità del resto del mondo, che rimane ancorato alla realtà che conosciamo, possa sostenere quell’unico elemento. Un meccanismo che illustrava già H. P. Lovecraft nelle sue Notes on Writing Weird Fiction.

ApeshitPerciò moltiplicare gli elementi weird è un’operazione più complicata di quanto sembri, almeno se si sceglie di rimanere nell’alveo della narrativa fantastica, con i suoi problemi di verosimiglianza e di coerenza interna. Per scrivere Bizarro Fiction di qualità non basta accumulare roba strana per il gusto della stranezza. Lo stesso Mellick mette in guardia dal weird for the sake of weird: le stranezze devono essere al minimo interessanti o divertenti, altrimenti, secondo lui, non si può neanche parlare di Bizarro Fiction.

Mellick è bravissimo a coniugare le stranezze con le proprie trame. Nelle sue opere, niente o quasi accade in modo irrazionale, o illogico. Gli elementi strani si combinano tra loro come le rotelle di un ingranaggio fornendo un’immagine finale di grande coerenza e di notevole plausibilità; spesso le storie di Mellick sono più coerenti e verosimili della gran parte della narrativa fantastica tradizionale.

Un caso emblematico: una delle prime scene di Apeshit, vede i protagonisti, un gruppetto di liceali americani senza arte né parte, le vittime cliché in ogni horror made in usa che si rispetti, recarsi a una casa sperduta in mezzo al bosco, per una breve vacanza. Avvicinandosi alla meta, lungo la strada, trovano cataste di animali morti. Di primo acchito pare una situazione grossolanamente esagerata: il dettaglio del cane/cerbiatto/uccellino schiattato che fa da foreshadowing per le disgrazie a venire; dettaglio che regolarmente fa capolino nei film horror di cui sopra, ma che qui è moltiplicato n volte, fino a proporzioni grottesche e inverosimili.

Più salgono lungo la montagna, più passano accanto a carcasse di animali investiti. All’inizio sono solo carcasse di piccoli uccelli e di scoiattoli. Poco dopo trovano conigli morti, serpenti morti, puzzole morte, e opossum morti. Stephanie conta gli animali morti che incrociano. Si domanda come mai ne siano stati investiti tanti lungo una strada così poco percorsa. La strada diventa sconnessa. È caduta in abbandono, è piena di buche e di crepe. La foresta sta cercando di riappropriarsi della strada. Ci sono sempre più carcasse, e Stephanie è sorpresa di incontrare una tale varietà di specie. Non sono animali che normalmente vengono investiti. Superano un porcospino morto, una donnola morta, capre morte, pipistrelli morti, maiali morti, un tacchino morto, un castoro morto, un falco morto, un pavone morto.

Sembrano appunto stranezze per il gusto delle stranezze, e tra l’altro stranezze né particolarmente interessanti, né particolarmente divertenti – anche se una certa ironia non manca. Eppure alla fine si scoprirà che c’era una ragione logica per gli animali massacrati e per le altre bizzarrie della storia, e si proverà un sottile piacere ad accorgersi che Mellick ha dipinto uno spicchio di mondo stranissimo ma razionale. E ancora, le considerazioni sull’origine e sull’evoluzione del mondo microscopico nell’utero di Stacy in The Haunted Vagina, o quelle di Glimworm a proposito dell’universo in The Kobold Wizard’s Dildo of Enlightenmet +2 non sono meno razionali di quelle al termine di The Inverted World di Christopher Priest, romanzo di fantascienza noto anche per il rigore dei dettagli cosmologici.

War SlutDopo queste considerazioni, se si torna a considerare le origini e i precursori della Bizarro Fiction, appare chiaro come tale genere abbia poco a che fare per esempio con il Surrealismo, nonostante certe somiglianze superficiali. È indubbio che certe visioni che emergono dai romanzi di Mellick e soci evochino certa immaginazione surrealista, non credo di notare solo io che gli enigmatici manichini in War Slut hanno più di un punto in comune con quelli in tanti quadri di Giorgio de Chirico, ma è solo apparenza.

La letteratura surrealista punta a guardare oltre la realtà, e per raggiungere tale scopo non indugia un attimo a sacrificare i pilastri della narrativa tradizionale, quali trama, plausibilità, ecc. La logica surrealista è la logica del sogno, la logica che regola le avventure oniriche, mentre la logica della Bizarro Fiction è al massimo una logica da cartone animato, logica che, per quanto bislacca, mantiene razionalità e coerenza. I romanzi di Bizarro Fiction hanno un significato letterale del tutto comprensibile, le opere surrealiste, quando hanno un significato, è simbolico.

Quando l’autore surrealista spagnolo J. V. Foix scrive nel suo racconto/saggio “Presentació de Joan Miró”:

Quando pensavo di essere arrivato alla stazione temporanea di La Ronda, notai la presenza di migliaia di ovuli fosforescenti che salivano e scendevano lungo la sponda di un mare sconosciuto e che fluttuavano senza sosta nell’atmosfera. Stavo per rompere alcuni degli ovuli tra le mie mani; avrei dato alla luce i meravigliosi mondi non ancora pubblicati che sarebbero nati dai semi contenuti negli ovuli. Ma le mie braccia erano i rami caduti di un tronco morto che proiettava un’ombra strozzata sul paesaggio.

Non è chiaro cosa voglia esprimere. Sono una sequenza di immagini che appaiono scollegate e, se non è così, il legame tra loro è un legame che ha senso solo se si è già sprofondati nel mondo dei sogni o se magari si è sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Al massimo si tratta di un legame simbolico. Quando Mellick scrive, nell’incipit di Crab Town:

Al giorno d’oggi la gran parte delle persone sono povere, ma Johnny è così povero che non può neanche pagarsi la gravità. Lo chiamano Johnny Pallone. In pratica è quello che è. Un pallone. Al giorno d’oggi ci sono un sacco di persone pallone. Più l’economia peggiora, più capita di vedere in città persone pallone che camminano (o fluttuano).

tumblr_lqr9dlgU8F1qzr8nao1_1280Non c’è niente di simbolico o di onirico, è proprio così, in senso letterale: la città è piena di gente senza più organi interni ma gonfia di gas, che galleggia in giro.

Tuttavia non dubito che tra qualche anno, se Mellick diventerà famoso come del resto merita, la sua narrativa sarà passata al setaccio da orde di sedicenti critici letterari e verranno scovate metafore, allegorie, e simbolismi ovunque. Per fortuna lo stesso Mellick ha dichiarato che chi sostiene che tutta la narrativa weird debba essere metaforica o debba nascondere profondi significati è un totale coglione – These people, I have to say, are complete douche bags – e così forse in futuro si potrà ancora affermare che la vagina infestata di Stacy in The Haunted Vagina non ha niente a che vedere con Freud, che il ninja da trecento e passa chili protagonista di The Morbidly Obese Ninja non rappresenta il consumismo del mondo occidentale, e che la guerra in War Slut non ha nulla a che spartire con i conflitti in Medio Oriente.

La Bizarro Fiction si distacca anche dall’ammasso indistinto della letteratura sperimentale. Rose O’Keefe è chiara a tal proposito:

La letteratura sperimentale è stranezza nello stile. La Bizarro Fiction è stranezza negli avvenimenti. Il Bizarro non è tipicamente descritto come “arte alta”, mentre la letteratura sperimentale spesso lo è, o almeno prova a esserlo.

Mellick aggiunge:

È possibile scrivere narrativa sperimentale che sia anche Bizarro Fiction. […] Tuttavia, secondo me, le opere di Bizarro funzionano meglio quando uno stile di scrittura inusuale non predomina sulla trama. Le persone leggono Bizarro per gli avvenimenti assurdi, la trama non deve passare in secondo piano rispetto allo stile.

Baby Jesus Butt PlugE Mellick mette in pratica quanto afferma. Il suo stile è molto “trasparente”, diretto, composto da periodi brevi e semplici. La sua prima persona accompagna il lettore senza mai porre ostacoli alla comprensione; ci si può rilassare e godersi pienamente gli avvenimenti bizzarri e assurdi.

Abbiamo visto che la Bizarro Fiction si avvicina alla tradizionale narrativa fantastica e si tiene a debita distanza dal Surrealismo e da altri movimenti letterari di avanguardia. A questo punto è interessante paragonarla al New Weird.

Il New Weird è un sottogenere del fantasy che tra i suoi punti cruciali annovera quello che Jeff VanderMeer, il più noto esponente di tale corrente, definisce “l’abbandonarsi allo strano” – “surrender to the weird”. Pare che siamo dalle parti della Bizarro Fiction. Ma Rose O’Keefe è scettica:

New Weird e Bizarro possono sembrare generi simili, ma sono in effetti abbastanza differenti. Una grossa differenza sta nel pubblico. A non molti lettori di New Weird piace il Bizarro e a non molti lettori di Bizarro piace il New Weird. C’è una certa sovrapposizione, ma è limitata. Il Bizarro è il genere dell’assurdo. Le persone che comprano Bizarro lo comprano per la sola ragione che vogliono leggere qualcosa di assurdo. Un tipo di narrativa troppo weird per essere catalogata altrove. Non sono le stesse persone che comprano New Weird. Le persone comprano New Weird perché vogliono narrativa fantastica allo stato dell’arte con influssi letterari. Una sorta di slipstream con contorno di stranezza. Ma i lettori di Bizarro vogliono stranezza con un contorno di ancor più stranezza. Un’altra cosa che separa Bizarro e New Weird è che il Bizarro tende verso il divertimento. Il New Weird tende verso l’alta letteratura. Esiste Bizarro colto e New Weird divertente, ma per la maggior parte i generi sono separati perché lo scopo del Bizarro è per lo più l’intrattenimento, mentre il New Weird punta all’arte. O almeno a un’arte più elevata del Bizarro.

Mi trovo parzialmente d’accordo con le parole della O’Keefe. È vero che la Bizarro Fiction è in generale più scanzonata del New Weird, tuttavia sono differenze incidentali, non legate a caratteristiche specifiche dei due generi. Molte delle opere di Mellick, a partire da War Slut, potrebbero rientrare nel New Weird, così come diversi racconti più o meno lunghi di VanderMeer – come The Situation – potrebbero essere catalogati Bizarro Fiction. Un piccolo paragone può chiarire meglio il concetto: metterò a confronto uno spaccato di vita aziendale del protagonista di The Baby Jesus Butt Plug di Mellick, con una scena simile dall’appena citato The Situation di Jeff VanderMeer.

Il personaggio di Mellick al lavoro:

Dopo pranzo, trovo il mio cubicolo invaso da migliaia di insetti verde limone, zampettano uno sopra l’altro e si staccano gli arti a morsi. Provo a sedermi e a spazzarli via, ma ce ne sono troppi. Mi alzo e dico loro di andarsene, ma gli insetti verde limone sono il genere più disobbediente di insetti. Il mio manager mi dà una pacca sulla schiena, mentre ammira gli insetti che divorano la mia postazione di lavoro.
“Eccellente, Joe,” mi dice. “Lavoro eccellente, eccellente.”

Il personaggio di VanderMeer al lavoro:

Mi ricordo di essere arrivato a una riunione con il mio Manager reggendo lo scarabeo che avevo appena costruito nel mio ufficio. Era smeraldo, lungo come una mano, ma affusolato, flessibile. Aveva antenne sottili che si incurvavano alle estremità in sensori azzurri, il carapace scintillante era diviso in dodici sezioni uguali. Lo scarabeo si sarebbe infilato perfettamente nell’orecchio di uno scolaro, e schioccando e ronzando gli avrebbe trasmesso la conoscenza.

Personalmente trovo diversi punti di contatto, e se mi dicessero che i due brani provengono da una stessa opera non ne rimarrei stupita.

The Haunted VaginaUna caratteristica della Bizarro Fiction che all’apparenza potrebbe allontanarla dalla narrativa fantastica tradizionale è la presunta volgarità. Rose O’Keefe, trasformando la trama di Jurassic Park, ha inserito in abbondanza espliciti contenuti sessuali, non solo politicamente scorretti, ma del tipo che difficilmente si incontrano nella “normale” fantascienza (o nel fantasy). È noto che fantasy e fantascienza si sono tenuti sempre a distanza di sicurezza da determinati argomenti – a parte eccezioni, cito per tutti Samuel R. Delany – e sarebbe troppo lungo elencare i motivi di tale distacco; la Bizarro Fiction non ha questo problema e affronta senza remore ogni sfaccettatura della vita. I personaggi di Mellick non si sentono in colpa né si vergognano a cercare soddisfazione sessuale, e neppure sono imbarazzati da altre situazioni naturali quali i movimenti intestinali.

Tuttavia, così come gli elementi più strettamente bizzarri non sono lì solo per il sake of weird, così il sesso e altri elementi “sconvenienti” non sono presenti solo per “scioccare” il lettore. Il fatto che il protagonista di War Slut vada a letto con la puttana da guerra è parte integrante della vicenda, così come è fondamentale la vita sessuale di Stacy in The Haunted Vagina. Allo stesso modo, il ninja di The Morbidly Obese Ninja deve preoccuparsi anche delle sue feci, visto che per lui è vitale la condizione del proprio intestino.

In realtà non è Mellick che “sbaglia”, è la tradizionale narrativa fantastica che troppo spesso ignora parti essenziali della vita degli esseri umani. Inoltre difficilmente si può definire Mellick realmente volgare. Anche nelle opere che fin dal titolo fanno temere il peggio, una per tutte, The Baby Jesus Butt Plug, Mellick mantiene una levità e un’innocenza ammirevoli. Sì, il titolo non è campato per aria, in effetti nella storia ci sono persone che usano dei Gesù viventi in miniatura come dildo anali, ma è normale nel mondo secondario descritto da Mellick. Non c’è niente di particolarmente pruriginoso o peccaminoso nel farlo. Se ci si sente turbati è per i propri pregiudizi, non per quello che scrive Mellick. D’accordo, è vero che Satan Burger, uno dei primi romanzi di Mellick, è stato al centro di una controversia perché un uomo, tale Jared Armstrong, abitante in Alaska, è stato arrestato con l’accusa di aver mostrato il suddetto libro a un minore, ma è altrettanto vero che il tizio è stato assolto.

The Morbidly Obese NinjaTra l’altro Mellick introduce in buona parte delle sue opere una nota che chiamerei di tenerezza. Per quanto le situazioni siano terribili, alle volte persino apocalittiche, spesso si assiste a rapporti tra personaggi che si rivelano molto dolci. Per esempio in War Slut il rapporto tra la puttana di guerra e il protagonista: basti pensare a come lei gli tiene la mano in aereo e a quanto voglia che lui la veda nel suo vero aspetto. In The Morbidly Obese Ninja il piccolo Oki che grugnisce come il ninja Basu che in pratica diventa il padre che il bambino non ha mai avuto (né avrebbe potuto avere). E nel delizioso racconto “Ear Cat”, contenuto nell’antologia Fantastic Orgy, è squisito l’affetto tra i gattini e i loro padroni, affetto che salverà il mondo. Definirei in certo qual modo dolce persino la vita sessuale di Jason e Crystal in Apeshit, soprattutto per come lui non abbia problemi ad accettare il bislacco fetish di lei.

Insomma, si potrebbe definire la Bizarro Fiction come (ottima) narrativa fantastica politicamente scorretta, e con molti più elementi strani del normale. Una definizione forse un po’ sintetica e che non rende giustizia all’ampio spettro delle opere, ma che spero faccia capire come ci si trovi di fronte a dei bei libri. Il Bizarro non è narrativa di serie B. The Haunted Vagina non ha niente da invidiare a Viaggio allucinante di Isaac Asimov; Zombie and shit è epico quanto e più Il Signore degli Anelli di Tolkien, Adolf in Wonderland supera l’originale Alice di Carroll, e The Kobold Wizard’s Dildo of Enlightenmet +2 è più divertente del Premio Hugo Redshirts di John Scalzi.

Senza contare che i titoli delle opere di Bizarro Fiction sono molto più cool dei titoli dei romanzi di qualunque altro genere. Ma non fermatevi o peggio non fatevi intimorire dai titoli: dietro vi sono opere più intelligenti e più sofisticate di quanto si potrebbe supporre.

HELP! A bear is eaing me!O almeno è così nel caso di Carlton Mellick III, che rimane il primo, il più prolifico (oltre quaranta libri già pubblicati), e il più bravo tra gli autori di Bizarro Fiction. Altri scrittori, oltre a lui, sono riusciti a emergere da un punto di vista qualitativo, per esempio Mykle Hansen (uno dei pochi autori di Bizarro Fiction a essere stati tradotti in Italia prima dell’avvento di Vaporteppa; il suo HELP! A Bear is Eating Me! è apparso da noi prima con il titolo Missione in Alaska e poi in una seconda edizione con il più fedele titolo di Aiuto! Un orso mi sta mangiando!) o Athena Villaverde (Starfish Girl, Clockwork Girl); alcuni hanno riscosso un minimo di successo commerciale, per esempio Chris Genoa con FOOP!, ma Mellick rimane un gradino sopra la concorrenza. E non solo nell’ambito della Bizarro Fiction: Mellick è uno dei migliori scrittori di narrativa fantastica in circolazione.

Dunque cosa aspettate? Leggete e comprate anche le altre opere di Mellick pubblicate da Vaporteppa! Se avranno successo, sarà possibile tradurne altre ancora e magari portare in Italia anche altri autori meritevoli nell’ambito della Bizarro Fiction.

Per saperne di più sulla Bizarro Fiction il sito di riferimento è Bizarro Central.

Per essere aggiornati sulle opere di Carlton Mellick III si può seguire il suo blog.

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5 comments

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    • Daniele on 16/07/2014 at 22:23
    • Reply

    La parte dei poveri che non possono permettersi di pagare un “servizio” essenziale come la gravità mi ha ricordato un po’ le stranezze di alcune storie di Gianni Rodari, come quella del bambino che faceva le domande al contrario (Perché i baffi hanni i gatti? o qualcosa del genere) perché da bambino la madre gli metteva i calzini al contrario. Anche quella sembra una logica da cartone animato…

    • MattoMatteo on 19/07/2014 at 15:42
    • Reply

    Dopo aver letto questo articolo, sarei propenso ad inserire anche i racconti di H.P. Lovecraft tra la “bizzarro fiction”… tu che ne pensi, Duca?

    @ Daniele: ho la raccolta in cui compare quel racconto, è bellissima!
    La leggo ancora con piacere, a quasi 40 anni suonati. =^_^=

  1. È spiegato nell’articolo, con riferimento alla spiegazione data da Lovecraft, la differenza tra il suo Weird (obbligatoriamente UN solo elemento) e la Bizarro Fiction (TRE o più). Quindi non c’è margine possibile di legame tra le due cose: la Bizarro nasce con l’intento dichiarato di infrangere numericamente il buon consiglio dato da Lovecraft senza però rendere la storia insensata/cialtrona/altri insulti usati da Lovecraft.

    • Nicholas on 21/07/2014 at 10:39
    • Reply

    Preciso e puntuale come sempre, mi sono subito recato a procurarmi The Kobold Wizard’s Dildo of Enlightenmet +2, se Gamberetta dice che è figo lo sarà di sicuro!

    Per il resto non vedo l’ora di avere tra le amni i titoli di Mellick in italiano a partire dal ninja obeso.
    Tra l’altro Vaporteppa batte Erasedhead sul fronte della distribuzione: sti maledetti mica li fanno gli elettrolibri di Mellick, tocca prenderseli in cartaceo o *coff coff* andare al torrente *coff coff*

  2. The Kobold Wizard’s Dildo of Enlightenmet +2 non lo ricordo particolarmente interessante. Era divertente, ma non mi pare una delle opere più riuscite, anche se era adatto come esempio. Non so se lo tradurremo. Magari provo a rileggerlo. In compenso ne ho trovati altri due che meritano traduzione in tempi rapidi. Vi terrò aggiornati.

  1. […] L’ultima barriera che ancora poteva esistere alla diffusione della Bizarro Fiction in Italia – oltre alla normale diffidenza di chi non l’abbia mai letta – era quella linguistica. Traduzioni italiane non esistevano, salvo quella di Help! A Bear is Eating Me di Hansen – ma quello era un libro coi piedi più fuori che dentro dai confini della Bizarro. Fino a che il Duca non si è imbarcato nell’impresa. Come avevo scritto nell’articolo dedicato a Caligo, lunedì scorso Vaporteppa ha pubblicato Puttana da Guerra, traduzione italiana della novella War Slut di Mellick. E questo è solo l’inizio, perché nel corso delle prossime settimane verranno pubblicati anche le traduzioni di altre due novellas, ossia The Morbidly Obese Ninja e The Haunted Vagina. A mio avviso si tratta di un’ottima scelta. Trattandosi di storie brevi, sono un investimento a basso rischio in termini di tempo – si leggono in un pomeriggio o anche meno – e di denaro. Inoltre, essendo tre storie di tre sottogeneri molto diversi tra loro (fantascienza assurda War Slut, horror-fantasy The Haunted Vagina, commedia stile anime The Morbidly Obese Ninja), ci sono ottime possibilità che almeno una incontri il vostro palato. Conosco più di una persona, ad esempio, a cui è piaciuto molto il Ninja ma non Vagina; ma vale anche il contrario (1). I tre libri sono accompagnati da una post-fazione scritta da Gamberetta che definisce in parole povere cosa sia la Bizarro Fiction; questo saggio riprende ed espande l’articolo La bizzarra Starfish Girl apparso su Gamberi Fantasy nel 2011, ed è molto chiaro. Potete leggere la post-fazione anche qui su Vaporteppa. […]

  2. […] sfera genera altre stranezze – se ancora non avete le idee chiare vi invito a leggere questa intro scritta da Chiara Gamberetta, blogger di Gamberi Fantasy. Lo scopo del Bizarro è generare un […]

  3. […] di Chiara Gamberetta, citata più volte all’interno dell’intervista, è consultabile a questo indirizzo. Sul sito di Vaporteppa, potete trovare le prime opere tradotte e […]

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