Si parte con la Bizarro Fiction!

Si parte finalmente con la Bizarro Fiction, un passo preparato fin dagli inizi del progetto Vaporteppa, oltre un anno fa, quando ancora non si chiamava così. Il primo romanzo portato è Puttana da Guerra di Carlton Mellick III (in originale: War Slut), una storia di fantascienza abbastanza tradizionale e ricco di spunti di riflessione da poter risultare un approccio morbido, ideale, alla Bizzarro Fiction anche per chi può avere più difficoltà a gradirla.

Puttana da Guerra

Copertina sempre a cura del bravissimo Manuel Preitano

In un futuro in cui tutti sono stati arruolati fin dalla nascita, cinque soldati esausti attendono tra i ghiacci artici che accada qualcosa. Non sanno perché si trovano lì né cosa devono fare. I loro superiori hanno smesso di dare ordini, il cibo sta finendo e forse non esiste nemmeno un nemico da combattere. Quando la loro puttana da guerra (un essere geneticamente modificato per soddisfare i desideri dei soldati) sparisce nella tormenta, decidono di lasciare il campo per andarla a salvare e ciò che trovano nella città di ghiaccio è ben al di là di ciò che avevano immaginato.

Si tratta di un racconto lungo al limite del romanzo breve: 16.600 parole, pari a circa 55 pagine. Abbiamo messo il prezzo inizialmente pensato per le opere sopra le 15.000 e sotto le 30.000 parole, ovvero i 2,99 euro, ma in futuro sicuramente opere di uguale lunghezza verranno vendute anche a 1,99 euro, anche per motivo di test. Non è facile capire quali prezzi rendano meglio, dovete avere pazienza mentre capiamo come gestire al meglio tutto. Tornerò sull’argomento prezzi presto.

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Assieme al racconto lungo è incluso un saggio di Chiara Gamberetta scritto apposta per Vaporteppa e che potete leggere anche online, qui: Introduzione alla Bizarro Fiction.

Come mai la Bizarro Fiction?

Qualcuno se lo chiederà. E soprattutto come mai siamo così interessati a farla conoscere da coinvolgere perfino Chiara Gamberetta per scrivere un saggio da allegare?

Prima di tutto spero che l’approfondimento scritto da Chiara Gamberetta sia risultato gradito. Se non lo avete ancora letto, leggetelo. È la maggiore esperta che io conosca di Bizarro Fiction e ha avuto un ruolo determinante in Italia a far scoprire generi come New Weird e Bizarro Fiction a partire dal lontano 2008.
Parlammo (o meglio ci scrivemmo in messaggistica istantanea) per la prima volta di Bizarro Fiction nell’agosto del 2008, perché le avevo linkato l’articolo di Wikipedia Inglese mentre discutevamo di New Weird. Lei mi pare conoscesse già il nome, lo aveva citato mesi prima in un’altra chiacchierata, ma solo da qui in poi cominciammo a interessarci davvero all’argomento e a comprare i volumetti di Carlton Mellick III.

Non fermatevi all'apparenza: avvicinatevi fiduciosi, così vi accoltella.

Non fermatevi all’apparenza: avvicinatevi fiduciosi, così vi accoltella.

Il primo volumetto che lessi io, a fine gennaio del 2009, fu The Haunted Vagina che ancora oggi considero una delle opere migliori per iniziare ad affrontare la Bizarro Fiction senza che i pregiudizi, la paura dell’ignoto e di ciò che è diverso, molto comune tra i lettori italiani, portino al rigetto.
Non solo l’abito (titolo, copertina e genere) spesso qui da noi fa il monaco, ma si è arrivati col tempo a considerare superfluo il monaco e accontentarsi degli abiti: ed ecco che opere intelligenti vengono derise o ignorate mentre autentiche idiozie vengono incensate. Un certo Shakespeare ci aveva messo in guardia sul fatto che dietro l’aspetto di un buffone possono nascondersi parole di verità e saggezza, mentre dietro quello di un saggio vuote sciocchezze, ma che vogliamo farci? Quattro secoli pare siano pochi per imparare concetti tanto complicati…

Il problema della buona Bizarro Fiction, come sottolineato da Gamberetta, non è quello di essere stramba per il gusto dello strambo perché NON lo è: dietro ci sono storie coerenti, situazioni fantastiche da esplorare, spesso anche una profondità che se non vi fosse lo stigma della catalogazione come Bizarro Fiction (a cui alcuni guardano con la stessa dose di pregiudizi con cui dei bianchi del Mississippi di cento anni fa guarderebbero dei negri) riceverebbero premi e lodi esattamente come accade ad altre opere simili più ruffiane che evitano apposta etichette pericolose e contenuti discutibili. Libertà della cultura, eh? Come no. Intanto però tra i lettori, in inglese, il successo non manca.

Noi di Vaporteppa non ci stiamo. La Bizarro Fiction contiene opere divertenti, ben scritte, talvolta anche con spunti di riflessione profondi. Meritano di avere un loro posto anche in Italia.
Abbiamo scelto di portare nell’estate 2014 tre opere di Bizarro Fiction: prima il racconto lungo Puttana da Guerra (War Slut), poi il racconto lungo Il Ninja Morbosamente Obeso (The Morbidly Obese Ninja) e infine il romanzo breve La Vagina Infestata (The Haunted Vagina). Sono state scelte perché rappresentano tre aspetti diversi della Bizarro Fiction che possono permettere al lettore di costruirsi una visione generale.

The Haunted VaginaPensiamo alla naturalezza con cui in Puttana da Guerra viene delineata una distopia in cui esistono solo cento romanzi, i classici, e per essere autorizzato alla pubblicazione bisogna essere migliore di uno di loro… ma l’inghippo è che i classici non sono valutabili rispetto ai moderni, sono auctoritas, per cui nessun nuovo romanzo potrà mai prendere il posto di uno di loro! In poche parole si delinea la morte della cultura attraverso la sua eccessiva difesa e l’idea di sacralità: non resta che scrivere sceneggiature per la televisione!

E quella guerra eterna, che forse finalmente sta finendo, contro un nemico che nessuno ha visto e di cui tutti i media parlano con terrore? Lo scenario di un mondo alla 1984. E il bislacco ruolo delle religioni? Se Puttana da Guerra non avesse una copertina molto riconoscibile e l’indicazione di Bizarro Fiction, un lettore che “degustasse alla cieca” (leggesse avendo solo il testo, senza altre informazioni) potrebbe senza problemi scambiarlo per fantascienza pacifista degli anni Settanta o giù di lì, segnata dal vicino 1968 e dal Vietnam: sesso, critica al militarismo, perdita di prospettive per il futuro e di fiducia verso i valori tradizionali.

Con Il Ninja Morbosamente Obeso abbiamo su carta quello che potrebbe essere un eccellente anime giapponese, con una storia solida, molta azione, idee strane e interessanti e perfino un livello di violenza che ricorda certi vecchi OAV come Sokihei M.D. Geist. Allo stesso tempo è una buona storia di evoluzione personale, di crescita interiore del protagonista, come è sempre più raro trovarne al cinema. Se fosse stata scritta da un qualche intellettualone certificato, da un rispettabile autore immanicato italiano, avremmo letto lodi sperticate su come Il Ninja Morbosamente Obeso unisce con sapienza due media completamente diversi creando allo stesso tempo dalla base orientale e un po’ cliché qualcosa di occidentale e personale: evoluzione e ispirazione, non semplice copia.

The Morbidly Obese NinjaPer me, che questi discorsi intelletuidioti li trovo rivoltanti, posso dire che è semplicemente un racconto ben pensato e divertente e trovo degno di lode che uno scrittore che ama gli anime decida di affrontare i grossi preconcetti dei lettori e costruisca in narrativa una propria fantasia animosa. Senza censurarsi e senza temere le “grida dei beoti”, citando la definizione usata dal grande matematico Carl Friedrich Gauss quando inviò l’allievo Bernhard Riemann ad affrontare l’ostilità xenofoba di chi vedeva nella geometria euclidea qualcosa di perfetto e sacro e quindi aveva paura delle novità che minacciavano quella rassicurante visione.

Ne La Vagina Infestata abbiamo quella che, in principio, sembra una classica storia di fantasmi: il protagonista sente strani rumori, sospetta che ci sia un accesso al regno dei morti e decide di investigare per salvare la propria relazione amorosa. Invece di attraversare il mondo dei morti per trovare l’amata e riportarla indietro, dovrà entrare dentro la sua amata per trovare il mondo dei morti (o almeno così crede). Un piccolo ribaltamento, ma alla fine lo scopo è sempre quello di salvare il proprio amore. È una storia che nel suo piccolo sa trasmettere davvero il sincero, reale, amore di un uomo per la propria donna e in generale il bisogno umano di amare qualcuno.

Per cominciare abbiamo deciso di proporvi della Bizarro Fiction che potrebbe essere scambiata per normale fantascienza, seguirà della Bizarro Fiction che diviene libertà d’espressione artistica e desiderio di proporre qualcosa di completamente diverso dal solito solo perché lo si ama e per finire arriverà la Bizarro Fiction come storia fondamentalmente classica, ma in cui viene scelto un elemento radicalmente diverso dal solito per raccontare una storia vecchia di millenni che alla fine non è poi così stramba.

Tre modi molto diversi di pensare e fare Bizarro Fiction. Possono non piacere, ma spero che almeno farete un tentativo e non vi unirete per mera paura delle cose nuove e diverse, ovvero xenofobia, alle “grida dei beoti” temute da Gauss.
Ma se non è un editore a correre simili rischi, a sfidare i gusti delle masse per aprire nuove strade, chi dovrebbe farlo? Non è riproponendo solo ciò che è rassicurante e già visto, fuggendo apposta da ogni pericolo di scontentare le minoranze (maggioranze?) più conservatrici, che si può pensare di fare cultura per davvero. E fare cultura è troppo divertente per farci passare la voglia di provarci.

Che vino ha abbinato il Duca per festeggiare?

C'è un po' di condensa sul bicchiere: ho provato il vino sia a circa 8-10 gradi che più aperto nei profumi a 12-14 gradi.

C’è un po’ di condensa sul bicchiere: ho provato il vino sia a circa 8-10 gradi che più aperto nei profumi a 12-14 gradi.

Per quest’opera avevo in serbo da circa nove mesi un Roero Arneis molto speciale, scoperto per puro caso e consigliatomi subito, come se fosse un segno: il nome di fantasia per questa annata 2010 di Cascina Val del Prete infatti è Bizzarro e il 2010 è proprio l’anno in cui ho letto War Slut! Per essere precisi l’ho letto per intero il 26 luglio 2010, per cui tra pochi giorni saranno passati QUATTRO anni dalla prima lettura.

Mi è stato presentato come un Roero Arneis speciale, anomalo. Ho letto in giro che si presenta infatti con un carattere ben diverso dal fratello del 2009. Alcuni dicono che il 2009 era migliore, e può essere, ma si tratta comunque di un vino davvero ottimo a un prezzo accettabile (30 euro). Il colore è un bel giallo puntato al dorato, luminoso, ma non straordinariamente dorato. Ciò che stupisce subito sono i profumi peculiari: si gioca molto su note che mi ricordano liquirizia, mandorle, erbaceo, pesche, albicocca matura e fiori tra camomilla e altri. Una bella complessità, con note che però possono lasciare un po’ perplessi (a meno di non amare il Pigato ligure o i Savagnin della Jura), come le copertine della Bizarro Fiction, ma in bocca è un tripudio di intensità, di freschezza esuberante (un po’ eccessiva) e di sapidità al limite dell’aggressivo. Un vino che scalcia, si impone e si fa gustare mostrando una invidiabile corrispondenza gusto-olfattiva e una lunga persistenza. Mio voto: 87 punti e suppongo che il più equilibrato 2009 possa allora arrivare agli 88-89.

Speriamo che sia un brindisi che porti bene alla Bizarro Fiction in Italia!

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  1. […] di War Slut di Carlton Mellick III, decano della Bizarro Fiction. Potete leggere l’annuncio qui su Vaporteppa, oppure andare immediatamente a comprare la vostra copia di Puttana da Guerra su Amazon o Ultima […]

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