Prussiani vs Alieni: Steampunk coi baffi

Oggi non si parla di una nostra opera, ma di un’opera meritevole di segnalazione per lo spirito alla Vaporteppa: Prussiani vs Alieni, un fumetto in cui prussiani coi baffi (tranne le donne, sfortunatamente) che pilotano mech picchiano gli alieni invasori. Una roba raffinata, insomma! ^_^

Il fumetto è stato finanziato via crowdfunding su indiegogo e ha già superato quota 6500 lire euro necessari alla realizzazione del primo numero di 46 pagine a colori: se raggiungerà 15.000 lire euro (c’è tempo fino al primo di dicembre) verrà direttamente realizzato il secondo volume e fatto un albo unico di oltre 90 pagine al posto di due volumetti. Solo sette giorni ancora per finanziarlo! 🙂

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Prossimo obiettivo: 8000 lire euro per le magliette!
Manca poco, è già a 7600 e oltre!

Il fumetto sostenuto da Coffee Tree Studio è sceneggiato da Davide La Rosa e disegnato da Riccardo Pieruccini.
La Rosa è cofondatore della rivista Fumetti Disegnati Male e ha collaborato con il programma Voyager e con la rivista del CICAP… senza dimenticare le Suore Ninja!
Pieruccini ha collaborato tra le altre cose con Marvel e Star Comics, ha insegnato dal 2007 al 2011 alla Florence Design Academy  e ha curato illustrazioni per film (Gabriele Salvatores) e pubblicità.
Potete trovare maggiori informazioni sugli autori sul sito ufficiale:
http://www.prussianivsalieni.com/

La storia di cui parla il fumetto, in breve, prima di passare all’intervista:

È il 1789. L’attenzione di tutto il Mondo è puntata sui tumulti rivoluzionari francesi e nessuno si è accorto che l’esercito prussiano è intento a respingere una minaccia aliena. Ma facciamo un passo indietro di qualche settimana.

Il pingue Re Federico Guglielmo II ha il peggior risveglio della sua vita. Una notizia inquietante riecheggia per il palazzo reale: tutti i cavalli di Prussia sono spariti. Non poteva succedere cosa peggiore allo stato che fa del proprio esercito un vanto… Dopotutto un esercito del XVIII secolo senza i cavalli non è un vero esercito! Chi li ha fatti sparire? Chi può aver rubato tutti quegli animali in una notte sola?

I servizi segreti non ci mettono molto a scoprire che il colpevole è arrivato dal cielo. A rapire tutti quegli equini sono stati spietati alieni provenienti dalla Luna! Non ci sono storie: quei cavalli vanno recuperati, e subito! Come fare?

I prussiani hanno un corpo speciale, una task force segreta composta da soli sei uomini, o meglio, tre uomini e tre donne. Tutti soldati scelti tra i migliori militari del regno di Prussia. Ognuno di questi agenti scelti è al comando di un robot. Riusciranno i Prussiani a respingere la minaccia aliena?

Intervista

  • L’ambientazione ucronica coi mech e l’estetica vicina allo Steampunk (incluse uniformi e pickelhauben che appaiono solo da metà Ottocento), sono volute perché desideravate proprio un’opera che facesse pensare allo Steampunk, su cui ci sono ben pochi fumetti in Italia, o è solo un pretesto per avere un conflitto di robottoni contro alieni più bizzarro, senza ambientarlo oggi? O è entrambe le cose: cavalcare un genere poco diffuso in Italia, ma usando l’ambientazione storica solo come pretesto?

DAVIDE: Ehehehe, è solo un pretesto per avere un conflitto con robottoni. Ma alla fine, allo stesso tempo, inevitabilmente diventa anche l’ambientazione storica interessante per confrontarsi con un genere in Italia poco diffuso.

RICCARDO: L’ambientazione è stata decisa da Davide. Ma dal canto mio, come disegnatore, è forse il compito più bello che mi potesse capitare di disegnare… quindi ringrazio e taccio! 😀 Sono d’accordo comunque sul fatto che i robottoni siano imprescindibili, perché ultimamente come tema vengono molto ignorati, a dispetto delle potenzialità!

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  • Come mai proprio i Prussiani e proprio i baffi? Quanto c’è di Prussiano (o Tedesco) nell’ambientazione e nelle fonti di ispirazione?

DAVIDE: Perché i prussiani mi fanno paura… sono stati un popolo belligerante. Erano un esercito con uno stato attorno. Sono i Klingon del pianeta Terra!

RICCARDO: Idem come sopra, la decisione e la creazione del soggetto sono di Davide. Ammetto però di essere d’accordo con la sua visione apocalittica della Prussia, era uno stato temibile e guerrafondaio! Parlando dal punto di vista meramente grafico mi sono ispirato a One Piece per la bizzarria dei personaggi e ad Asterix per alcuni vezzi (personaggi baffutissimi ovunque).

  • Come mai proprio il 1789?

DAVIDE: Perché c’era la rivoluzione francese. Tutti sanno cosa è successo in Francia in quell’anno ma nessuno, NESSUNO, sa cosa stava succedendo nel resto del Mondo… quindi, per quanto ne sappiamo, potrebbe esserci stata VERAMENTE una guerra tra prussiani e alieni.

RICCARDO: Questo sempre su decisione di Davide! Probabilmente perché tutta l’attenzione nel periodo era rivolta alla Francia quindi abbiamo potuto mettere un “what if” che paradossalmente è credibile!

  • I nomi dei protagonisti sembrano parole tedesche pescate a caso: Farfalla, Cicogna, il verbo Osservare… sono scelti giusto perché il tedesco lo sanno in pochi e quindi la difficoltà di pronuncia può suonare comica, o c’è un motivo diverso?

DAVIDE: Esatto. Presi a caso. La mia idea era (è) quella di creare personaggi con dei nomi che nessuno (a parte in tedeschi) sarebbe stato in grado di pronunciare… il perché non lo so. È una cosa priva di logica.

RICCARDO: La prima! E più che altro la percezione della gente è che il tedesco renda astruse e “ruvide” anche parole che indicano oggetti delicati come “farfalla” appunto!

  • Essendo un’opera pervasa da uno spirito comico, deliziosamente cialtrone, il riferimento maggiore per i robot sono stati i super robot tipo Mazinga oppure i più seriosi real robot come Gundam? Quali sono state le fonti di ispirazione a livello grafico dell’opera, soprattutto per i design dei personaggi?

RICCARDO: Qua rispondo io. Come ho già scritto il metodo per creare i personaggi è quello seguito da Eichiro Oda in One piece quindi ispirazioni plurime, tentando di armonizzare il tutto. Per i robot pesco da un immaginario che va dagli anni ’70 ad oggi perché la mia passione per il filone robotico è notoria!

  • L’ispirazione dal mondo dei manga e anime giapponesi si limita a certi elementi o sarà anche di impostazione, per esempio nelle transizioni tra vignette? Essendo solo poco più di 90 pagine in due volumi, immagino che le transizioni dettaglio-dettaglio, da manga, che richiedono tempi molto più lunghi e molte tavole, non saranno dominanti rispetto a quelle azione-azione, molto sintetiche, da fumetto occidentale, giusto? Linee cinetiche, altri effetti dinamici tipici dei manga, verranno impiegati in modo massiccio?

DAVIDE: In realtà di giapponese a livello di sceneggiatura e struttura ci sarà poco. Sarà impostato come un’opera occidentale.

RICCARDO: Credo che ne faremo un uso moderato. Da disegnatore apprezzo molto la tecnica con cui i manga vengono disegnati e li trovo molto efficaci sul piano della comunicazione. Però non vorrei rischiare di snaturare un prodotto che vorremmo il più possibile originale. Credo che comunque l’opera prenderà forma più definita con l’andare del work in progress!

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  • A che pubblico di riferimento avete pensato di rivolgervi, a parte gli appassionati di Steampunk che verranno attratti a priori?

DAVIDE: Decisamente al pubblico con i baffi.

RICCARDO: Una storia semplice e lineare con tanta azione. Abbiamo un target definito che punta sull’intrattenimento e va dai 14 anni ai 40!

  • Lo avete immaginato come un prodotto pensato per rimanere di nicchia, per offrire a un pubblico ridotto di lettori un tipo di opera molto raro, o pensate che possa funzionare anche verso il grande pubblico, per esempio se doveste trovare un editore per finanziarlo in futuro oltre i primi due volumi, e affrontare una concorrenza molto più vasta?

DAVIDE: Il target, quando scrivo, non lo considero mai. Scrivo delle cose per divertirmi e cercare di divertire (e/o intrattenere il pubblico)… questo perché non sono in grado di mettermi a tavolino (tavolino Ikea) e decidere di fare una data storia per un dato pubblico.

RICCARDO: Questo lo diranno i posteri. Le cose si fanno sempre un passo per volta: è stato difficile riuscire a far conoscere il soggetto al grande pubblico, ma alla fine ci siamo riusciti e adesso abbiamo numerosi sostenitori, che stanno ogni giorno sempre più crescendo.
Ovviamente il nostro maggiore interesse è quello di produrre un prodotto di qualità che possa conquistare più lettori possibili da questo punto di vista il crowdfunding è un ottima opportunità per testare i gusti del pubblico e per coinvolgerlo nel progetto. Per esempio oggi siamo riusciti a raggiungere il traguardo base prefissato su Indiegogo, e in molti già desidererebbero arrivare più in alto per accedere ad altri pacchetti, noi siamo qui, aperti a tutto e continueremo a batterci fino all’ultimo secondo dell’ultimo giorno.
In mente abbiamo grandi progetti e idee; questo è il primo volume, abbiamo in mente di realizzare una serie e ci piacerebbe discutere con gli editori per realizzare questi progetti.

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Cosa aspettate a sostenere un fumetto coi baffi?
Seguite il progetto #coibaffi su facebook: https://www.facebook.com/prussianivsalieni

 

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